01.02.2023 09:35 / Articoli Team Zoomunity
La preparazione del paziente per una chirurgia (quando programmata), ma soprattutto le ore e i giorni del post-chirurgico rappresentano una fase delicata per il paziente, ma anche per il proprietario, che deve essere ben cosciente di come gestire l’animale al meglio.
Qualora l’intervento fosse organizzato, il proprietario deve:
Assolutamente essenziale rispettare anche, poi, le regole nel post-operatorio:
Teniamo a raccomandare a tutti i proprietari di avere ben presenti queste informazioni e farne tesoro qualora il loro animale avrà necessità del loro supporto nel pre e post operatorio, ricordando che il successo di un intervento medico (chirurgico o meno) dipende anche dalla gestione corretta di questi momenti.
...Altro25.01.2023 09:16 / Articoli Team Zoomunity
Siamo abituati a considerare lo stress come una condizione tipica dell’essere umano, a tratti quasi facente parte della normalità, ma dobbiamo considerare che anche i nostri animali possono soffrirne, spesso proprio come riflesso delle nostre vite.
Ogni proprietario dovrebbe essere in grado di comprenderne segnali e sintomi.
Cos'è lo stress?
è una reazione fisiologica fisica e psichica (tramite rilascio di messaggeri ormonali e chimici (cortisolo, adrenalina ecc) che permette all’organismo di adattarsi ad un cambiamento. Lo stress, quindi, è una risposta di adattamento tendenzialmente positiva, come preparazione dell’organismo ad affrontare il cambiamento.
Diventa negativo quando i fattori stressanti sono troppo intensi o cronici e vi è un sovraccarico di richieste per l’organismo.
Fattori di stress
Segnali di stress / malessere
Come suddetto, è importante che un proprietario sappia individuare determinati segnali, ancora più importante saperli contestualizzare, per capirne l’origine, e definire con che frequenza insorgono.
Tra i segni più frequenti:
Cosa è possibile fare?
Rivolgersi intanto al vostro Veterinario di fiducia per confrontarsi e per escludere stati di malessere fisico, poi valutare insieme l’intervento di un professionista della relazione/comportamento. È importante intraprendere un percorso insieme coerente e costante.
Sicuramente i punti chiave da considerare utili sono:
15.01.2023 21:54 /
La comunicazione chimica è un mezzo di comunicazione antico e raffinato, in grado di trasmettere messaggi precisi ben precisi in ampi tempi e spazi, generando reazioni fisiologiche e comportamentali in individui della stessa specie o non.
La comunicazione chimica si rivela necessaria per la sopravvivenza di molti organismi; essa avviene tramite i feromoni, sostanze chimiche che da sole o in combinazione sono in grado di esprimere un certo messaggio.
Esistono diversi tipi di feromoni:
I feromoni vengono prodotti da strutture ghiandolari corporee (perineo, coda, cuscinetti plantari, ghiandole sebacee collo, muso, guance) e recepiti da organi specializzati che generalmente nei nostri animali sono localizzati a livello olfattorio. Da questa sede il messaggio viene direttamente trasmesso ad aree cerebrali.
Negli ultimi anni si è diffuso l’utilizzo di feromoni di sintesi, principalmente di appagamento per l’utilizzo in cane e gatto. La loro azione si basa sulla neutralizzazione dei feromoni di allarme e sulla stabilizzazione dello stato emozionale, riducendo lo stato di ansia. Nel gatto in particolare, l’obiettivo è rilassare l’animale e aiutare nelle interazioni tra individui, creando un ambiente idoneo che richiama le marcature appaganti dei feromoni facciali materni.
L’utilizzo dei feromoni si presta a situazioni quali:
È fondamentale tenere a mente che vi sono particolari disturbi sensoriali/comportamentali che richiedono una terapia adeguata, e l’ausilio di professionisti esperti quali esperti relazionali o Medici del comportamento.
Il feromone crea una condizione facilitante, ma non è sempre sufficiente a risolvere il problema al 100%, e soprattutto non può essere considerata la soluzione ad ogni problema.
Un fattore determinante la creazione di un ambiente sereno e disteso, in corso di cambiamenti stressanti, è il proprietario stesso e il suo modo di interagire con l’animale e l’ambiente.
Inoltre è bene ricordare che l’utilizzo dei dispositivi a base di feromoni deve essere accurato in tempistiche e spazi.
Difatti è bene sapere che i diffusori vanno utilizzati con costanza e in maniera preventiva rispetto all’evento (per quanto possibile). Ad esempio utilizzeremo un diffusore ambientale prima dell’arrivo del nuovo animale o del cucciolo.
In conclusione i feromoni di sintesi sono un valido aiuto purché ben gestiti nell’utilizzo e inseriti correttamente in un percorso terapeutico per problematiche importanti. È bene farsi guidare dal veterinario, che può dare corrette indicazioni. Se l’uso dei feromoni è improprio si otterrà ovviamente un mancato funzionamento. Al contrario, se si usufruisce correttamente di questo strumento, l’animale ne gioverà, risultando meno teso e più resiliente all’ambiente circostante.
...Altro11.01.2023 09:41 / Articoli Team Zoomunity
L’invecchiamento è un processo assolutamente fisiologico per qualsiasi organismo vivente, dovuto a modificazioni cellulari che avvengono nel tempo, in maniera più o meno repentina in base a tanti fattori: genetica, patologie pregresse o in atto, capacità dell’organismo di reagire a processi degenerativi nel tempo.
Quali sono in effetti le caratteristiche che contraddistinguono un animale anziano?
Si può riassumere che, con l’avanzare dell’età, gli animali perdono robustezza e resilienza, ossia sono più fragili e meno predisposti all’adattamento, si stressano più facilmente e rapidamente, sia dal punto di vista fisico che mentale.
Il processo di invecchiamento può essere, soggettivamente, più o meno rapido per ogni individuo e può dipender in parte dalla razza (tendenzialmente animali di grossa taglia hanno dei segni clinici relativi all’invecchiamento più rapidi e più evidenti).
Cosa possiamo fare come proprietari?
Sicuramente è essenziale non sottovalutare l’invecchiamento. Spesso capita che i proprietari diano per scontato che l’anzianità comporti un declino inevitabile. Questo, in parte, è sbagliato. L’animale anziano può e deve essere aiutato e supportato per vivere una fase della vita in serenità e benessere.
Possiamo riassumere ciò che ogni proprietario dovrebbe fare in pochi punti chiave:
Osservare: la capacità di saper riconoscere (non solo con la vista, ma anche al tatto, tramite suoni o odori) i cambiamenti in atto che riguardano il nostro animale è fondamentale. Percepire segni importanti quali maggiore fragilità, riluttanza al movimento, minore appetito, ricerca continua di acqua, minore capacità di reazione mentale, ci permette di cogliere l’inizio di condizioni di disagio o malessere, per potersi avvalere di esperti ed aiutare il proprio animale in una fase così delicata.
Prevenire: come sempre il consiglio essenziale quando si parla di salute è prevenire. Come farlo? Con controlli routinari, approfonditi, ad esempio effettuando esami del sangue di controllo, indagini quali ecografie addominali, ecocardiografie, così da poter avere costantemente e periodicamente un’idea precisa delle condizioni di salute del nostro animale ed intervenire in tempo.
Inoltre prevenire significa anche aiutare l’organismo a contrastare processi degenerativi ed ossidativi normalmente in corso. Questo possiamo farlo con una corretta alimentazione, regolare attività fisica, corretti stimoli per il benessere psico-fisico del nostro animale.
Supportare: l’invecchiamento è una condizione fisiologica, pertanto non possiamo totalmente contrastarlo, ma possiamo supportare l'organismo tramite terapie ed integrazioni (preventive o meno) durante tutta la fase di vita, in particolare nella fase senile. Quindi necessario non sottovalutare alcun segno clinico e improntare un corretto percorso terapeutico/preventivo in supporto dell’animale anziano.
Suggeriamo, infine, di tenere in grande considerazione le necessità di benessere mentale del paziente anziano, cercando da un lato di stimolare l’aspetto mentale e cognitivo dell’animale, dall’altro evitando forzature: attività fisica eccessiva, situazioni stressanti, piuttosto che inserimento poco ragionato di cuccioli o nuovi animali conviventi!
È sempre bene rivolgersi al Medico Veterinario di fiducia in modo da improntare un percorso adatto a questa fase di vita.
...Altro04.01.2023 15:35 / Articoli Team Zoomunity
Siamo in pieno inverno e in gran parte delle regioni le temperature sono molto rigide, soprattutto di notte, con presenza di ghiaccio e neve. L’escursione termica notturna, con i bruschi cali di temperatura, risulta essere un grosso pericolo per gli animali domestici, in particolare i soggetti poco preparati (per caratteristiche fisiche e non) a sostenerle.
Cosa si intende per ipotermia? Riduzione persistente della temperatura corporea al di sotto dei limiti fisiologici; in linea di massima parliamo di temperature corporee sotto i 37°C per cani e gatti.
Alla riduzione della temperatura, inizialmente, l’organismo si oppone con delle reazioni fisiologiche, tra cui tremori, ma in corso di clima molto rigido, la temperatura corporea scende drasticamente, con effetti quali bradicardia, rallentamento della respirazione, fino a disturbi neurologici, vascolari, renali. Nelle forme più gravi si arriva al congelamento dei tessuti, con assideramento, ossia congelamento e necrosi vascolare e, purtroppo, frequentemente esito letale.
Le cause di ipotermia sono molte.
Da un lato, indubbiamente le condizioni ambientali:
Dall’altro, fattori predisponenti individuali:
Quali sono i sintomi di ipotermia?
Cosa possiamo fare di fronte ad un animale ipotermico?
Due cose essenziali: rivolgerci al Medico Veterinario e iniziare a scaldare il corpo dell’animale. A questo proposito c’è una regola fondamentale: la gradualità. Le cellule di un organismo in ipotermia hanno subito un trauma termico. Non dobbiamo crearne un altro in senso opposto. Il riscaldamento corporeo deve essere delicato e graduale, altrimenti potremmo creare ulteriori danni.
Quindi utilizziamo coperte, magari intiepidite. Tutte le fonti di calori devono essere a moderata distanza e non a contatto diretto (es. borsa acqua calda sempre avvolta in un panno o asciugamano).
Può essere utile bagnare gli arti e massaggiare delicatamente con acqua non troppo calda, così da stimolare la riperfusione dei tessuti. Se l’animale è per gran parte bagnato, asciugarlo con asciugamani, phon, panni caldi.
Se l’animale è reattivo proviamo a proporre acqua e cibo, preferibilmente umido a temperatura ambiente.
Ricordiamo che temperature corporee (valutabili con termometro endorettale) sotto i 36°C richiedono assolutamente un intervento medico e che, ad ogni modo, un animale in ipotermia richiede una visita generale e monitoraggio delle funzioni organiche.
Cos’altro possiamo fare?
Prevenire! Come?
Con appositi ripari correttamente isolati in base al territorio e alle temperature (presenza di ghiaccio, neve, vento ecc.)
Evitando esposizione lunga al freddo per animali di piccola tagli, con scarso mantello o di giovane età
Utilizzando protezioni quali cappotti o maglioncini per gli animali a rischio; se necessario utilizzare protezioni per le zampe (es. animali portati fuori con ghiaccio o neve) e apposite creme per tartufo e zampe.
Proteggete i vostri animali dalle basse temperature! Il rischio è elevatissimo!
...Altro28.12.2022 10:15 / Articoli Team Zoomunity
Come ogni anno, si avvicina un evento estremamente delicato e stressante per buona parte degli animali domestici e non.. festeggiamenti di capodanno.
Luci, confusione, forti rumori, intensi e persistenti come i fuochi d’artificio, possono creare emozioni negative, dal disagio al terrore.
Le reazioni che ne conseguono sono variabili in base al grado di spavento percepito, al soggetto e alla sua storia, ma anche in base alle reazioni di persone e animali che lo circondano.
I segni più comuni sono: tremori, iperventilazione, scialorrea, tachicardia, irrigidimento, sbadigli continui, fino ad arrivare a reazioni di aggressività, perdita urine o feci e tentativi di fuga.
Potremmo paragonare questi sintomi ad un attacco di panico.
La condizione di fobia per i forti rumori andrebbe trattata con un percorso a monte, in largo anticipo rispetto ad un evento assolutamente prevedibile come il capodanno. Ci sono apposite figure professionali che possono aiutare con la collaborazione del proprietario, ad eliminare o, perlomeno, ridurre lo stato di stress e le reazioni che ne conseguono.
Quindi, in primis, il consiglio è valutare percorso individuale anticipatamente con gli esperti, già dal momento in cui ci rendiamo conto che il nostro animale è impaurito dai forti rumori o comunque da contesti molto caotici.
Vogliamo, ad ogni modo, poter dare dei suggerimenti base per affrontare in serenità questo evento con il nostro animale.
COSA EVITARE / NON FARE:
COSA POSSIAMO FARE:
La Medicina Naturale / Integrata può aiutare molto in queste situazioni, ma va ponderata e cominciata in maniera preventiva, non un giorno prima dell’evento.
Ci sono animali che necessitano di un supporto farmacologico in senso stretto. Necessario anche in quel caso, contattare il Medico Veterinario preventivamente.
Infine, suggeriamo di preservare la serenità di tutti quegli animali che non hanno sviluppato particolare sensibilità ai rumori forti, ad esempio i cuccioli, evitando assolutamente di creare esperienze negative o traumatizzanti in tal senso.
Ci auguriamo che i nostri consigli siano utili e che possiate passare un sereno Capodanno con i vostri animali domestici!
...Altro19.12.2022 09:37 / Articoli Team Zoomunity
In vista dei giorni festivi, dell’abbondanza di cibarie e di allestimenti, vogliamo mettervi in guardia sui possibili pericoli casalinghi per i nostri animali domestici.
Importante premettere che il grado di tossicità di una sostanza dipende dall’elemento di assunzione o contatto e, come sempre, dalla dose. È chiaro che l’ingestione di un quantitativo di sostanza tossica più o meno alta per un animale di taglia più o meno grande ne determina conseguenze e sintomi diversi. Ad esempio ingestione di foglie o bacche tossiche avrà effetti diversi su pazienti più o meno piccoli o con patologie già esistenti.
Sicuramente sono predisposti a ingestione i cuccioli, che hanno poca esperienza e dimestichezza per evitare i pericoli, e, al contempo, molta curiosità!
Presentiamo una carrellata di tutte le cose da tenere lontane dai nostri amici.
Piante tossiche:
Cibi tossici:
Alla fine del nostro elenco, vogliamo accennare al pericolo di ingestione di corpi estranei. Qualsiasi allestimento può essere attraente per i nostri animali, in particolare i cuccioli. Attenzione a fili decorativi, nastri, palline troppo piccole, decorazioni varie!
Cosa fare in caso di ingestione di sostanze tossiche o corpi estranei?
Sicuramente contattare il Medico Veterinario e/o recarsi presso una struttura veterinaria in modo da poter effettuare una prima valutazione della condizione clinica dell’animale e intervenire se necessario con terapie, induzione del vomito se ritenuto opportuno o monitoraggio clinico.
Nell’immediato e se ritenuto utile dal Medico, il proprietario può:
dopo contatto cutaneo con il lattice di una pianta, lavare bene la pelle con acqua tiepida o soluzione fisiologica, se possibile (dipende anche dalla parte: zampe, occhi o muso sono zone differenti) con sapone delicato.
Nel caso di contatto con gli occhi, sciacquare bene l’occhio colpito con acqua tiepida o soluzione fisiologica.
È necessario consultare il Medico sempre!
In alcuni casi dubbi, lo ricordiamo anche per tutte le condizioni di intossicazione, in caso di ingestione di piante o sostanze differenti da quelle elencate, può essere utile contattare il centro antiveleni.
...Altro12.12.2022 10:18 / Articoli Team Zoomunity
Il libretto sanitario è un importante documento del nostro animale domestico, su cui vengono riferiti varie informazioni o eventi sanitari inerenti.
Possono variare per colore o impaginazione, in base a scelte estetiche di stampa o marchio che produce il libretto, ma tutti si accomunano per i campi fondamentali da compilare.
Vediamo da quali e quante parti è costituito un libretto sanitario e a cosa dovrebbero porre attenzione i neo-proprietari:
Attenzione: riportare i vostri dati sul libretto sanitario non significa effettuare una registrazione ufficiale. Per quello è necessario, per legge, effettuare regolare iscrizione anagrafica.
Pagine dedicate alle vaccinazioni: le prime voci riscontrate sono relative alle vaccinazioni routinarie, a cui possono aggiungersi pagine dedicate ad antirabbica, vaccino contro la Leishmaniosi o vaccini contro la FelV nei gatti.
Questa parte è fondamentale, soprattutto quando si riceve il libretto sanitario da un venditore o in seguito ad adozione. Su queste pagine vengono contrassegnate le vaccinazioni effettuate dal Medico Veterinario responsabile delle prime procedure mediche.
Fondamentale sapere che ogni vaccino viene certificato mediante: apposizione di una fustella adesiva plastificata, riportante marca, tipologia, lotto e scadenza del vaccino. Accompagnano la fustella la data di somministrazione, data richiamo booster, firma e timbro del Medico Veterinario.
Diffidare assolutamente da vaccini non timbrati né firmati, tanto meno da etichette fotocopiate o usurate! Falsificare una somministrazione vaccinale equivale a truffa.
Pagine finali: il loro contenuto può variare; solitamente vengono riportati campi da compilare con eventi sanitari (es. castrazione), trattamenti antiparassitari (antipulci, vermifugo, ecc), test effettuati (es. test malattie infettive, esame coprologico ecc).
C’è di solito uno spazio finale con note varie da compilare per il proprietario o il veterinario.
È fondamentale conoscere l’importanza del libretto vaccinale e come dovrebbe presentarsi ed essere compilato, soprattutto quando andiamo ad adottare o acquistare un animale. Rappresenta la sua storia fino a quel momento e, in un certo senso, il biglietto da visita della persona che ci sta “cedendo” l’animale.
È altrettanto essenziale sapere che il libretto sanitario è unico e non se ne possiede una copia; in caso di smarrimento può essere sostituito da un nuovo libretto su cui riportare quante più informazioni possibili, ma non sarà possibile recuperare, ovviamente, le fustelle delle vaccinazioni o di altri trattamenti, quindi importante custodirlo con cura!
...Altro05.12.2022 09:49 / Articoli Team Zoomunity
La crisi convulsiva è un evento a cui, purtroppo, i proprietari assistono con moderata frequenza.
I sintomi possono essere più o meno intensi a seconda della gravità della causa o della progressione di una determinata patologia.
Le convulsioni sono rappresentate da contrazioni tonico-cloniche muscolari (spasmi), con tremori generalizzati, a volte incapacità di stazione quadrupedale, arti rigidi. Talvolta gli animali affetti da crisi convulsive possono perdere urine o feci, anche se tali eventi sono maggiormente presenti in corso di sincope, ossia collasso dell’organismo, solitamente per cause cardiache, non caratterizzata da rigidità.
Spesso le convulsioni sono accompagnate da aumento di produzione e perdita di saliva (scialorrea).
Le crisi parziali possono essere invece molto meno evidenti, con tremori solo localizzati (a volte anche solo la testa). Frequentemente le convulsioni sono accompagnate o precedute da malessere dell’animale, irrequietezza e ansia.
Si parla di epilessia quando si instaurano ripetuti episodi convulsivi.
Cosa scatena le convulsioni?
Le convulsioni possono essere dipendenti da un problema di pertinenza neurologica primaria centrale o secondarie a patologie di altri organi, dismetabolismi, piuttosto che all’assunzione di sostanze tossiche.
Potremmo distinguere più facilmente le cause in intracraniche ed extracraniche.
Tra le intracraniche ricordiamo:
Tra le extracraniche:
Qual è l’iter diagnostico?
In caso di crisi convulsive l’animale va assolutamente visitato e vanno fatti accurate anamnesi e segnalamento per poter escludere o meno determinate cause. Inoltre, in caso di convulsioni durature (più di un minuto – un minuto e mezzo) e intense, è necessario contenere farmacologicamente l’evento.
In più indispensabile prevedere un percorso diagnostico comprensivo di:
Ovviamente qualsiasi iter va ponderato e guidato dal Medico Veterinario, che riterrà opportuno, alla luce del percorso effettuato, intraprendere una terapia farmacologica a lungo termine o meno.
Questo dipenderà da causa, frequenza, intensità delle crisi. Chiaramente, in tutte le condizioni secondarie (metaboliche, infettive ecc) va trattata la causa primaria.
Nell’ambito terapeutico dell’epilessia, nonché nelle patologie metaboliche, trovano affiancamento alla medicina tradizionale allopatica, le terapie alimentari, nonché le terapie integrate.
Cosa può fare il proprietario durante una crisi convulsiva?
Infine, ricordiamo la necessità di custodire accuratamente farmaci, sostanze tossiche o chimiche in modo che il nostro animale non vi abbia accesso.
...Altro